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Il concetto della nostra XVI edizione, intitolata “Vertigine delle liste. Musei, biblioteche, collezioni, blob!”, è riportato in un post del nostro blog.

Mentre il tema è ispirato ad un'opera di Umberto Eco, l’ispirazione per il format è nata da un manifesto per un festival ‘sognato’ descritto dal regista e documentarista irlandese Mark Cousins nel luglio 2020.

E lo sviluppo del tema è suggerito da una frase di Giorgio Manganelli:

“Il museo[...] è fatto di oggetti unici. Ogni esempio è una preda, scovata, scavata, rubata, corrotta, scambiata, trafugata”.

Una grande collezione di oggetti unici. Ogni film di finzione, documentario, mockumentary, animazione, opera di riferimento importante o primo tentativo di un autore adolescente, è un oggetto unico, un prodotto culturale con una propria poetica che noi rispettiamo.
Per questo abbiamo tentato di realizzare un evento caratterizzato da grande diversità ecosistemica, diversità di prodotti e di processi.

E la caccia al reperto, all’oggetto, al libro, al quadro, è tema privilegiato degli heist movie.

Perché le biblioteche? Perché anche i libri sono oggetti museali. Pensiamo ad un indice dei soggetti cartaceo. Ecco quindi la grande massa di libri, di oggetti, di tracce, le collezioni, i blob.

E come fa notare lo storico Carlo Ginzburg, citando Aby Warburg In uno dei documentari in programma, “il libro di cui hai bisogno è accanto a quello che cerchi”.

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